mercoledì 26 agosto 2015

19 maggio: da Moissac a Saint-Antoine (30 km)


Auvillar è una cittadina molto bella, ma lì vicino c’è una centrale nucleare che butta nell’aria chissà cosa. Meglio non pensarci.
Saint-Antoine è un paesino rurale, carino, dicono sia templare.
Sono a scrivere in un giardino ventilato, guardo il volo delle rondini e faccio finta che la centrale nucleare non ci sia. Due gatti enormi (nucleari?) mi guardano.
È arrivata una giapponese in lacrime: l’ho già vista qualche giorno fa, distrutta dalla fatica, sotto un albero, e anche allora piangeva. Sperava che qualcuno le portasse lo zaino, io con aria innocente le ho detto che non capivo la sua lingua e me ne sono andata: strategia della sopravvivenza.
Persone che sono arrivate: Michel, la cretina di Parigi che non si fa mai i fatti suoi, una tipa magra come un chiodo, Philippe, René, Lionel, il pediatra, il canadese, i quattro Daniel, la coppia di Lione, e altri.
Gîte comunale non lontana dal fiume, zanzare e moscerini a volontà.
Vorrei essere da sola e invece dormo in una camerata con 14 uomini. Al mattino hanno dato la sveglia fingendo una tromba militare …simpatici e gentili. Mi viene in mente di quella volta in Val Codera dove ho dormito, unica donna, in una camerata piena di ex alpini quasi tutti ubriachi dopo una festa a base di polenta, salsicce, vino e grappa (tanta).


Note tecniche (orientative):
Lunghezza: 30 km; ore 7,30; dislivelli: 450 m

© Testo e foto di Daniella Forestan























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